Il Consiglio comunale di Polignano a Mare cambia orientamento sul resort Serim nei trulletti a Costa Ripagnola. Il Sindaco si prepara a contestare gli atti autorizzativi della Regione. Diffide ed “avvertimenti” ai consiglieri comunali da parte della società immobiliare
In copertina, falesie e grotte marine nel parco regionale di Costa Ripagnola – foto ©Fabio Modesti
di Fabio Modesti
Come soleva dire Marco Pannella, nelle sue straordinarie visioni politiche che precorrevano i tempi, molto spesso i mezzi pregiudicano i fini. Dev’essere accaduto questo quando la società Serim, che propone di realizzare un resort nei pagghjari del parco regionale di Costa Ripagnola, ha fatto recapitare a tutti i consiglieri comunali di Polignano a Mare, al Sindaco, Vito Carrieri, al Segretario generale del Comune ed al dirigente dell’ufficio tecnico comunale, una diffida preventiva con tanto di “avvertimento” di chiamata ai danni affinché l’assemblea cittadina non adottasse alcun atto ostile alla realizzazione del progetto. Il motivo era la seduta del Consiglio comunale del 20 ottobre scorso che aveva come unico punto all’ordine del giorno un “atto di indirizzo politico sulla tutela e valorizzazione della fascia costiera polignanese nonché sulla questione del progetto Serim s.r.l. a Costa Ripagnola”. Se la diffida della Serim aveva l’intento di dissuadere i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, dal sedersi in aula e discutere, il mezzo ha pregiudicato il fine. Infatti, il Consiglio comunale ha discusso per oltre tre ore, la maggioranza si è confrontata con l’opposizione ed alla fine il provvedimento è stato approvato e l’opposizione è uscita dall’aula sostenendo che sarebbe dovuto essere audito il dirigente dell’ufficio tecnico (per approvare un atto di indirizzo politico). Ne è risultato che la minoranza, capeggiata dal M5S, non ha votato contro il provvedimento ma si è ritirata in un immaginario Aventino polignanese.
L’atto di indirizzo comunale che c’è…
L’atto di indirizzo è molto ben strutturato, non esorbita dalle competenze assegnate all’organo di controllo ed indirizzo del Comune, indica una serie di elementi da approfondire e chiede al Sindaco ed alla Giunta di valutare la possibilità di attivare ricorsi stragiudiziali e giudiziari amministrativi e penali contro i provvedimenti di autorizzazione del resort. Come avevamo anticipato, la piccola storia ignobile in salsa pugliese è tutta politica ed ha ormai ben poco (anche se molto resta) di tecnico. Il Sindaco di Polignano, Vito Carrieri, lo ha dimostrato restituendo alla politica non politicante il suo ruolo e la sua funzione, mantenendo, con la sua maggioranza, la schiena dritta di fronte agli “avvertimenti” di interessi privati sui quali è necessario che il Presidente dell’ANCI e Sindaco della Città Metropolitana di Bari, Antodio Decaro, dica qualcosa, batta un colpo che finora non ha mai battuto. E Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, potrebbe dire molto se volesse, se anche lui non fosse preda di qualcosa o di qualcuno su questa vicenda.
…E quello regionale che non c’è
Potrebbe, ad esempio, portare anche lui in Giunta regionale un atto di indirizzo politico per riesaminare tutta la questione e per far sì che i suoi uffici rimettano mano a valutazioni e decisioni assunte contro l’evidenza dei fatti e con forzature procedurali senza precedenti. Un’azione cui dovrebbe aderire anche l’opposizione in Consiglio regionale resasi complice, finora, di imperscrutabili strategie legislative che hanno esposto al pubblico ludibrio l’attività normativa pugliese con la demolizione di molte parti infette della legge regionale istitutiva del parco regionale di Costa Ripagnola da parte della Corte costituzionale. Tuttavia molte parti ancora purulenti restano.
Da ora vale
Ora inizia la fase più delicata della vicenda. Con la virata ad “U” del Comune di Polignano si aprono una serie di strade da intraprendere, ognuna con le sue opportunità ed i suoi rischi. Intanto vi è la necessità che il Sindaco abbia con chiarezza prova che l’atto di indirizzo approvato non venga boicottato dall’interno e che la collaborazione da parte della struttura amministrativa sia assicurata. Poi vi è la necessità che la “questione Ripagnola” ri-assurga a questione sovra comunale. Per far questo è necessario coinvolgere i cittadini pugliesi nella tutela di quell’ultimo lembo di paesaggio costiero intonso a sud di Bari. Vedremo chi si impegnerà.