Parco Nazionale o luna park?

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Anche nel Regno d’Inghilterra i Parchi Nazionali rischiano di trasformarsi in “Parchi divertimento”, come accade in molte aree protette italiane. La tendenza è quella di soddisfare le esigenze sempre maggiori di un turismo tutt’altro che sostenibile, in barba agli obblighi di legge ed alle certificazioni internazionali come la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS).

 

L’Autorità di gestione del Parco Nazionale di Lake District nel Regno Unito è stata accusata di “violazione dello status di patrimonio mondiale” di cui gode il Parco. Gli agricoltori del Parco rilevano un “massiccio aumento” di motocicli e veicoli 4×4 che sta «profondamente cambiando il panorama».

Hanno accusato l’Autorità di gestione del Parco di trascurare le colline e promuovere l’uso di piste da fuoristrada. Dal canto suo quest’ultima ha affermato, un po’ pilatescamente, che sarebbe «preferibile se le persone non transitassero con i veicoli veicoli su questi percorsi», ma che non c’è stato nulla di illegale.

Il responsabile della Direzione del Parco, Mark Eccles, ha dichiarato: «Tutti i percorsi non sigillati con diritti di accesso veicolare pubblico, compresi quelli di Little Langdale, Oxen Fell e Tilberthwaite, sono soggetti alle stesse leggi delle strade con asfalto. Incoraggiamo gli utenti a comportarsi in modo responsabile su quelle che possono essere tracciati vulnerabili per minimizzare l’impatto ambientale e rispettare gli altri utenti».

Immagini di tour in fuoristrada nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia (da http://bari.repubblica.it/)

Gli attivisti di Save The Lake District sostengono che l’Autorità di gestione ha un dovere statutario, ai sensi della Legge sull’Ambiente del 1995, di dare maggior peso alla conservazione in ogni caso di conflitto tra essa ed interessi ricreativi. Chiedono all’UNESCO, che sovrintende alla designazione dello status di Patrimonio Mondiale, di costringere l’Autorità ad utilizzare i suoi poteri di regolazione del traffico per tenere lontani i fuoristrada dalle piste non asfaltate. Una petizione in tal senso è stata firmata da più di 4.300 persone.

Sebbene gli ordinamenti sulla regolamentazione del traffico «non possano essere esclusi», utilizzarli è stata l’ultima possibilità non avendo l’Autorità di gestione «alcun piano immediato per una diversa disciplina», ha affermato Eccles.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Paolo Cimadomo

    Buonasera Dottore.Modesti,
    La sua opinione a riguardo quale sarebbe? lascia ad arte aperta una occasione di discussione su quello che accade o che non accade nel nostro parco…
    Ci siamo conosciuti anni fa in un incontro voluto tra ente parco ed associazioni sportive sul tema della percorribilità di alcuni sentieri da parte di escursionisti a motore.dopo qualche tempo fa quella occasione mancata come vede adesso la situazione sul tema?

    1. Fabio Modesti

      Gentile Paolo, purtroppo leggo solo ora. Sono abbastanza preoccupato della piega che, in genere, le aree protette stanno assumendo al riguardo della “fruizione” motorizzata. Sembra che, al di là delle azioni illecite, ci sia da un lato il laissez-faire e dall’altro uno sprone all’uso di mezzi motorizzati. Questo, ripeto, nel panorama delle aree protette italiane. Poi, vorrei un Suo commento. Questo mi interessa.

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