
Una ricerca condotta in Croazia prende in esame il rapporto tra lupi e cani da caccia. La caccia in battuta al cinghiale è la più pericolosa per i cani dei cacciatori.
Il rapporto tra lupi e cani è da sempre non lineare. Il rischio di ibridazione per i primi e, per i secondi, quello di diventare prede in casi di carenza di selvatici o di animali allevati.
I lupi, il cui areale di distribuzione è in espansione in tutta Europa, vanno a caccia di cani da caccia. Questo potrà meravigliare qualcuno ma si tratta di comportamenti da sempre messi in atto dal principe dei predatori. In Croazia la questione sembra particolarmente avvertita ed alcuni ricercatori si sono messi a studiare i dati relativi ad attacchi di lupi (Canis lupus) nei confronti di cani utilizzati nell’attività venatoria nel periodo tra il 2010 e il 2018. Ne è scaturita una recentissima pubblicazione scientifica su European Journal of Wildlife Research cui hanno lavorato veterinari e zoologi italiani, sloveni e croati.
Le razze di cani da caccia più a rischio
È risultato che nel periodo esaminato sono stati rilevati 103 attacchi da lupi con una tendenza in significativo aumento. Gli attacchi sono stati fatali per l’86% dei cani attaccati e, tra i cani uccisi, il 96% è stato almeno in parte consumato dai lupi. I cani più frequentemente attaccati erano di circa 3 anni (47%), maschi (82%) e del peso di 10-20 kg (62%) e appartenevano a segugi e razze affini. «Per quanto riguarda le razza – affermano i ricercatori – i cani non sono stati attaccati a caso, ma abbiamo osservato una significativa selezione per il segugio tricolore jugoslavo, mentre il segugio balcanico, il segugio istriano e il segugio della Posavina sono stati predati a seconda della disponibilità. La maggior parte (64%) dei cani è stata uccisa durante la caccia in battuta al cinghiale e la più alta frequenza di attacchi è stata registrata nella provincia dalmata di Spalato». Secondo i ricercatori, più cani sono stati attaccati nelle province con più bestiame e meno prede selvatiche, anche se le correlazioni non sono significative.
In mancanza di prede…
I risultati suggeriscono che i lupi probabilmente percepiscono i cani come potenziali prede e indicano alcune delle potenziali misure che potrebbero essere utilizzate per mitigare il conflitto. Il rapporto tra lupi e cani è da sempre non lineare. Molti cani entrano a far parte di branchi di lupi con i rischi di ibridazione, ed altrettanti diventano prede nei casi di carenza di selvatici o di animali allevati. In Bielorussia è stato osservato che, in anni di bassa densità di ungulati, la percentuale di cani trovati nella dieta del lupo è aumentata (21% della dieta totale). Nei Carpazi orientali, con disponibilità limitata di ungulati selvatici, i cani rappresentavano un’importante fonte di cibo per i lupi, soprattutto in estate. Al contrario, in Fennoscandia i lupi attaccavano principalmente i cani da caccia durante le attività venatorie e non vi era alcun collegamento tra gli attacchi di lupi e la densità di prede degli ungulati locali, suggerendo che il fenomeno fosse più connesso al comportamento territoriale del lupo che a quello di reperimento di cibo.
L’area di studio nel massiccio Dinarico
L’area di studio ha riguardato tutto il massiccio dinarico in Croazia, dove i lupi sono costantemente presenti, prevalentemente ricoperta da boschi misti dominati da faggio comune (Fagus sylvatica) e in modo variabile da abete bianco (Abies alba), abete rosso (Picea abies), rovere (Quercus petraea), roverella (Quercus pubescens), leccio (Quercus ilex) e pino nero (Pinus nigra). Lì il clima varia da moderato-caldo piovoso a umido continentale. Le principali prede del lupo nelle regioni montuose croate (provincia di Primorje-Gorski Kotar e provincia di Lika-Senj) sono stati ungulati selvatici (77,8%), mentre nelle regioni adriatiche (provincia di Zara, provincia di Sebenico e Knin, provincia di Spalato–Dalmazia) predomina il bestiame che compare nell’84,4% dei campioni. I ricercatori hanno distribuito un questionario ai cacciatori registrati nelle province interessate ed hanno risposto in 143. I 103 attacchi di lupi ai cani da caccia, registrati nei nove anni esaminati, hanno avuto un picco nel 2017 con 57 casi e due anni di assenza totale, 2012 e 2014.
Fabio Modesti