Corriere del Mezzogiorno – Puglia del 02 marzo 2024, pag. 1, 6
di Fabio Modesti
Che a giugno si voti anche per eleggere i parlamentari europei è circostanza a Bari, e forse in tutta la Puglia, per ora non considerata. La ribalta della cronaca politica è tutta per lo scontro interno alla coalizione del centrosinistra che deve scegliere se candidare Sindaco del capoluogo di regione e della Città Metropolitana Michele Laforgia oppure Vito Leccese. Il centrodestra per ora non ha scelto alcunché e quindi la ribalta è rinviata. Ma quali sono i candidabili alle elezioni per il Parlamento europeo? Come si sa, le circoscrizioni elettorali sono enormi, pluriregionali ed il sistema elettorale è proporzionale puro. Quindi i candidati giocano sul filo delle preferenze. Ma per candidarsi a fare che cosa? A dire che cosa? A sostenere quali politiche a livello continentale? Certo, è difficile pensare alle politiche europee quando le indagini della Procura penale barese hanno svelato (forse non del tutto) rapporti torbidi tra criminalità organizzata, politica ed imprenditoria locale. È difficile ragionare da elettori baresi sul destino del green deal, della politica agricola dell’UE, del restauro degli ecosistemi naturali, della transizione energetica e delle risorse finanziarie necessarie a portarli avanti. Ancora più difficile, immaginiamo, concentrarsi su che cosa sia meglio fare per evitare che l’Ucraina cada nelle mani di Putin, se rifornirla ancora più di armi oppure dirle di arrendersi ben sapendo che il probabile passo successivo russo sarebbe invadere un altro Paese dell’est, questa volta aderente alla Nato con quello che potrebbe conseguirne. Altrettanto difficile immaginiamo sia per l’elettore nostrano, inondato dalla quantità di informazioni criminologiche che provengono dai social media, dalle tv e dai giornali, ragionare sul destino dei Balcani occidentali qui di fronte a noi, presi nella morsa putiniana e sempre pronti ad esplodere per antichi e mai sopiti odî cavalcati all’occorrenza. Tutte queste difficoltà, però, le immaginiamo per gli elettori. Ma per i candidati? Se l’attuale Sindaco di Bari, chiusa la partita per ora persa del terzo mandato, sta tessendo la sua tela per la candidatura all’europarlamento, e come lui la in tanti negli opposti schieramenti, sarebbe utile, necessario, che questi candidati in pectore dicano qualcosa, abbiano un pensiero, magari più d’uno, sui temi cruciali che dovrà affrontare l’europarlamento. Invece, regna il silenzio, un angosciante silenzio che non si comprende se sia indice di assenza di pensiero oppure di non si sa che cosa. Sempre silenzio è, non d’oro ma molto, molto preoccupante.