Il ritorno del Falco pellegrino così il re dei predatori in città

Reading Time: 2 minutes

(Natura fuori porta la Repubblica – Bari 31 dicembre 2019)

 

Falco pellegrino in volo (Foto Francesco Ambrosi)

 

Anche in questo nuovo anno a Bari si rivede il falco pellegrino (falco peregrinus), il re dei predatori in volo, caro a Federico II che lo ha decantato, con il Falco lanario, per la caccia nel suo De arte venandi cum avibus e, tutt’oggi, ai dignitari arabi. I suoi nidi sono ancora oggetto di depredazioni delle uova in Gran Bretagna, come testimoniato dai filmati della royal society for protection of birds. Prima della migrazione verso sud, si “intrattiene” nella nostra città e forse comincia ad essere stanziale. È così possibile vederlo sul traliccio della sede ENEL di via Capruzzi e sul campanile della cattedrale ai piedi della quale si rinvengono le carcasse di colombi dei suoi pranzi.  Non si sa se sia nidificante e gli esperti ritengono che non si siano ancora visti in volo esemplari giovani. È di un anno fa il filmato amatoriale, diffusissimo sui social, che lo ha immortalato a consumare un pasto a base di colombo sul marciapiede di via Giulio Petroni. Negli scorsi anni, sempre a Bari, è stato osservato piombare in pieno giorno su un malcapitato gabbiano che si aggirava sul lungomare ignaro della presenza del predatore. Spettacolo terribile ma straordinario con il finale di un lauto banchetto consumato sulla torre della III regione aerea dell’aeronautica militare. L’amministrazione comunale ha commissionato al Dipartimento di Biologia dell’Università barese uno studio sul contenimento dei colombi torraioli del capoluogo. Ecco, si potrebbe cogliere l’occasione per utilizzare il falco pellegrino come agente ecologico e studiarne al contempo lo status della specie a Bari.

Fabio Modesti

 

 

Lascia un commento