Il miracolo del Gabbiano corso e quella protezione che non c’è

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(Natura fuori porta la Repubblica-Bari 14 novembre 2019)

 

Gabbiano corso in atterraggio (Foto Cristiano Liuzzi/Centro studi de Romita)

 

Chi non ha mai fatto il bagno nel braccio di mare di 50 metri che divide Polignano a Mare dallo Scoglio dell’Eremita o Isola di San Paolo? Oggi, però, la sua deve essere molto più attenta perché lo scoglio è diventato da pochi anni l’unico sito di riproduzione del Gabbiano corso (Larus audouinii) nell’Adriatico italiano. Con circa mille individui, il Gabbiano corso – riconoscibile per becco rosso e zampe grigie – è specie “quasi minacciata” a livello planetario. La Regione Puglia ha designato lo Scoglio “Zona di Protezione Speciale” ai sensi della Direttiva UE “Uccelli” con specifiche Misure di Conservazione e lo ha inserito nella proposta di delimitazione dell’istituendo Parco Naturale della Costa di Polignano e Monopoli. Il Comune di Polignano, invece, si disinteressa dell’argomento e le tabellazioni promesse ad indicare la tutela della specie e del sito, non sono state apposte nonostante le rimostranze del Centro Studi de Romita, scopritore della nidificazione, e del Ministero dell’Ambiente. Così, il Gabbiano corso è minacciato da chi si arrampica sullo scoglio nel periodo febbraio-luglio per farsi selfie da postare sui social network. Il disturbo determina l’abbandono dei nidi e la morte dei piccoli. Basterebbe farsi i selfie ad agosto, sempre che non vi siano altri rischi. San Paolo benedirebbe ed i Gabbiani ringrazierebbero veleggiando poi verso l’Africa per fare ritorno sullo Scoglio, tranquilli, nella successiva stagione.

Fabio Modesti

 

Colonia di gabbiano corso sullo Scoglio dell’Eremita a Polignano a Mare (foto Cristiano Liuzzi/Centro studi de Romita)

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