Editoriale Corriere del Mezzogiorno – Puglia del 07 luglio 2024
In copertina, fasci di luce laser da una discoteca all’aperto sulla costa urbana di Bari – foto ©Fabio Modesti
di Fabio Modesti
Fa specie leggere alcuni commenti che i turisti, italiani e stranieri, hanno lasciato sul portale PayTourist del Comune di Bari, il canale web che (tra l’altro) dovrebbe consentire ai turisti di prenotare in strutture ricettive sicure e certificate. Commenti che, accanto a quelli positivi pure presenti, mettono in evidenza una città sporca, trasandata così come alcune strutture ricettive. «Dirty sidewalks, bad smell from the drains, dog poop on the sidewalks», dice una turista. Traducendo, «marciapiedi sporchi con cacche di cane e cattivi odori dagli scarichi». Oppure, «la stanza affittata in Bari vecchia aveva caratteristiche inaccettabili quanto a dimensioni (meno di 10mq) ricambio aria e umidità. Ho segnalato formalmente l’abuso edilizio al Comune di Bari e spero si prendano provvedimenti opportuni per evitare che gente senza scrupoli offra in affitto delle cantine!». Ed ancora «peccato, la gente lascia rifiuti a terra (bottiglie di vetro anche rotte, carta, sacchetti di plastica) a terra sulle piazze!». E, per chiudere, «i viaggi in treno da e per Bari sono stati gravemente in ritardo. Non sono sicuro che ciò sia abituale, ma ci ha fatto perdere quasi due giorni interi»; « Bari è troppo cara rispetto al resto d’Italia. Non tornerò per questo. 3 giorni a Bari hanno lo stesso costo di 5-6 giorni in altri posti d’Italia». Insomma, Bari città turistica è ancora tutta da fare, da inventare, forse. Per ora abbiamo inventato una comunicazione che non corrisponde, almeno non del tutto, alla realtà dei fatti. Eppure la città maleodorante e piena di rifiuti è questione antica. Lo scrittore di origine svizzera ma stabilitosi in Francia, Charles Didier, poco prima della metà del XIX secolo, scriveva, tra l’altro, di Bari, allora centro di circa 28.000 abitanti, «la città vecchia è sporca […]» ed altri elogiavano l’appena nata Bari murattiana così ordinata e cartesiana ma allo stesso tempo narravano di una «città mefitica» a causa dei reflui maleodoranti che scorrevano lungo le vie. Così dicendo si pensa quindi che il capoluogo di regione non abbia da allora fatto progressi? No di certo. Ma essere città turistica è altra cosa dalla compiacente narrazione di modo fatta sui social oppure nelle campagne pubblicitarie. La nuova amministrazione deve afferrare finalmente per le corna il toro della gestione ordinaria della città finora lasciato libero di non essere governato. Compito più arduo di quel che si pensi soprattutto con l’annebbiamento che sta calando sulla città del miliardo di euro del PNRR per nuovi progetti infrastrutturali che poi dovranno essere comunque gestiti.
©Riproduzione riservata – È vietata l’utilizzazione di testi ed immagini di questo blog per allenare intelligenza artificiale