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La posizione sui conflitti – Vietato girarsi dall’altra parte

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Corriere del Mezzogiorno – Puglia del 03 gennaio 2024. pag. 1

di Fabio Modesti

A Bari si è manifestato nello scorso weekend per la pace, silenziosa, specificamente per quella in medio oriente. Promotori l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, il comitato per la pace Terra di Bari ed il Comune di Bari. E chi non è d’accordo nel volere la pace. Poi si aggiunge «immediato cessate il fuoco e ritorno all’ONU». Qui la questione si fa più complessa. Quel che manca, ad esempio, è la richiesta di rilascio immediato e senza condizioni degli ostaggi rapiti e la resa dell’organizzazione terroristica Hamas. Il Comune di Bari, quindi, sembra aver sposato una linea politica molto impegnativa. Anche perché non si ha notizia che l’amministrazione del Comune capoluogo regionale abbia mai organizzato una manifestazione per condannare l’attacco terroristico del 7 ottobre scorso contro i kibbutz israeliani in cui sono morte oltre 1.400 persone, tra cui molti bambini. E tornando indietro, non si ha notizia di manifestazioni organizzate dal Comune capoluogo, in quanto istituzione, per condannare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, chiedendo il ritiro delle truppe e la restituzione di territori occupati e di bambini rapiti. Lo stesso dicasi nei confronti dell’assassinio di massa in corso in Iran ad opera del regime teocratico. Insomma, per la situazione in medio oriente il Comune di Bari sembra aver scelto da che parte stare. Negli altri casi, non sappiamo. Ma la voce delle amministrazioni locali è fondamentale nel panorama geopolitico così complesso. Di fronte a noi i Balcani occidentali stanno ribollendo con la Russia che soffia sul fuoco in Serbia come nel Kosovo. Questo potrebbe comportare nuovi flussi migratori verso le nostre sponde ed un aumento del traffico di armi, per non parlare dei rischi di allargamento dei conflitti. Per altro verso, il conflitto mediatico e cibernetico, con la diffusione di fake news, di attacchi informatici ed il sostegno sotto traccia a movimenti e candidati nelle elezioni nei Paesi occidentali, è già in atto. Ma non una parola. Né si può affermare che la politica estera non sia materia di competenza degli enti locali perché quanto accade per il medio oriente dice il contrario e perché finora, ad esempio, i rapporti politici e religiosi con la Russia di Putin hanno visto Regione Puglia e Comune di Bari in prima fila. In un momento storico nel quale non si può girare la testa dall’altra parte mentre è in corso un attacco alla nostra vita in “pace” occidentale, bisogna guardare in faccia la realtà e stare dalla parte delle democrazie e della libertà. Soprattutto se si rappresenta istituzionalmente una comunità.

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