Giancarlo Montedoro nella Commissione interministeriale
Corriere del Mezzogiorno – Puglia del 23 dicembre 2023, pagg. 1, 5
intervista di Fabio Modesti
Giancarlo Montedoro, barese, è Presidente della VI Sezione del Consiglio di Stato ed è stato nominato nella commissione interministeriale che deve rendere coerenti le vigenti norme ambientali con la legge costituzionale n. 1/2022, con cui sono stati modificati gli articoli 9 e 41 della Costituzione, e con i principi dell’UE e internazionali.
D. In che modo la commissione adeguerà le normative ambientali alle modifiche costituzionali?
R. «La riforma costituzionale n. 1 del 2022 ha introdotto l’ambiente nella Carta Costituzionale dalla porta principale, ossia fra i principi fondamentali. La normazione in materia ambientale potrebbe essere rivista ed aggiornata cercando di passare dall’attuale disciplina (sostanzialmente un testo unico) ad un vero e proprio codice di settore che contenga una visione organica della materia ambientale anche nella sua interrelazione con il diritto alla salute. Tale interrelazione è ormai prevista dalle fonti di diritto internazionale ed europeo. Valuterei se prevedere la fissazione per legge di principi generali della materia ben presenti ormai nella giurisprudenza europea e nazionale, civile penale ed amministrativa che potrebbero essere di guida all’interprete anche nel conformare le attività di impresa».
D. Il nuovo articolo 9 della Costituzione subordina la tutela paesaggistica, ad esempio, alle rinnovabili?
R. «Indubbiamente stiamo scoprendo che il paesaggio e l’ambiente (inteso anche come strategia che punti sulla produzione di energie ecocompatibili perché rinnovabili anche al fine di garantire l’autonomia energetica in tempi caotici e purtroppo caratterizzati dal ritorno a conflitti bellici) possono essere in conflitto. Del tema – assai appassionante e complesso – mi sono occupato più volte in sede scientifica ed è costantemente discusso nelle Corti. Va rimarcata la peculiarità e la validità della legislazione italiana di tutela del patrimonio artistico culturale e paesaggistico dovuto al genio di Benedetto Croce (figura intellettuale che ha avuto – come è noto – profondi rapporti con la nostra città di Bari). Si tratta di una tradizione da mantenere. Dobbiamo accogliere le novità della modernità (come le politiche energetiche ecosostenibili) con coscienza della profondità storica dello spazio di straordinaria bellezza nei quali tali politiche energetiche si sviluppano, proteggendo i beni vincolati e sempre cercando un punto di equilibrio che non leda il paesaggio nella sua accezione più lata (definita dai piani paesaggistici), ma soprattutto nel suo “nucleo duro” collegato alla nostra identità nazionale».
D. È possibile che la Commissione incroci la strada della legge sull’autonomia differenziata con i LEA ambientali?
R. «La Commissione è guidata con autorevolezza dal prof. Eugenio Picozza e dall’Avvocato Generale della Cassazione Pasquale Fimiani e farà ogni sforzo utile per condurre in porto il lavoro nei tempi previsti. I Lea sono oggetto di un’altra iniziativa normativa in corso di svolgimento che andrà tenuta presente nel corso dei lavori come variabile incidente sul dimensionamento delle funzioni amministrative».
D. Per concludere, impianti industriali ad alto impatto ambientale, tutela ambientale e della salute umana. C’è un diritto che tiranneggia l’altro?
R. «La salute umana viene spesso trattata in giurisprudenza come un diritto indegradabile. Ciò significa che ne esiste un nucleo duro che deve essere tutelato a tutta oltranza per ragioni legate alla protezione della dignità umana. Per garantire il diritto alla salute al di là di tale nucleo – tuttavia – è necessario uno Stato sociale che ha i suoi costi. Nel contempo occorrono regole procedimentali amministrative per la localizzazione e l’esercizio delle imprese centrali per la vita economica. La Corte costituzionale insegna che non esistono diritti “tiranni”; in democrazia i valori vengono bilanciati ed il primo bilanciamento spetta sempre al legislatore ed è quanto inevitabilmente dovrà essere fatto dalla Commissione per la redazione della disciplina ambientale».
Giancarlo Montedoro, barese, è Presidente della VI Sezione del Consiglio di Stato ed è stato nominato nella commissione interministeriale che deve rendere coerenti le vigenti norme ambientali con la legge costituzionale n. 1/2022, con cui sono stati modificati gli articoli 9 e 41 della Costituzione, e con i principi dell’UE e internazionali.
D. In che modo la commissione adeguerà le normative ambientali alle modifiche costituzionali?
R. «La riforma costituzionale n. 1 del 2022 ha introdotto l’ambiente nella Carta Costituzionale dalla porta principale, ossia fra i principi fondamentali. La normazione in materia ambientale potrebbe essere rivista ed aggiornata cercando di passare dall’attuale disciplina (sostanzialmente un testo unico) ad un vero e proprio codice di settore che contenga una visione organica della materia ambientale anche nella sua interrelazione con il diritto alla salute. Tale interrelazione è ormai prevista dalle fonti di diritto internazionale ed europeo. Valuterei se prevedere la fissazione per legge di principi generali della materia ben presenti ormai nella giurisprudenza europea e nazionale, civile penale ed amministrativa che potrebbero essere di guida all’interprete anche nel conformare le attività di impresa».
D. Il nuovo articolo 9 della Costituzione subordina la tutela paesaggistica, ad esempio, alle rinnovabili?
R. «Indubbiamente stiamo scoprendo che il paesaggio e l’ambiente (inteso anche come strategia che punti sulla produzione di energie ecocompatibili perché rinnovabili anche al fine di garantire l’autonomia energetica in tempi caotici e purtroppo caratterizzati dal ritorno a conflitti bellici) possono essere in conflitto. Del tema – assai appassionante e complesso – mi sono occupato più volte in sede scientifica ed è costantemente discusso nelle Corti. Va rimarcata la peculiarità e la validità della legislazione italiana di tutela del patrimonio artistico culturale e paesaggistico dovuto al genio di Benedetto Croce (figura intellettuale che ha avuto – come è noto – profondi rapporti con la nostra città di Bari). Si tratta di una tradizione da mantenere. Dobbiamo accogliere le novità della modernità (come le politiche energetiche ecosostenibili) con coscienza della profondità storica dello spazio di straordinaria bellezza nei quali tali politiche energetiche si sviluppano, proteggendo i beni vincolati e sempre cercando un punto di equilibrio che non leda il paesaggio nella sua accezione più lata (definita dai piani paesaggistici), ma soprattutto nel suo “nucleo duro” collegato alla nostra identità nazionale».
D. È possibile che la Commissione incroci la strada della legge sull’autonomia differenziata con i LEA ambientali?
R. «La Commissione è guidata con autorevolezza dal prof. Eugenio Picozza e dall’Avvocato Generale della Cassazione Pasquale Fimiani e farà ogni sforzo utile per condurre in porto il lavoro nei tempi previsti. I Lea sono oggetto di un’altra iniziativa normativa in corso di svolgimento che andrà tenuta presente nel corso dei lavori come variabile incidente sul dimensionamento delle funzioni amministrative».
D. Per concludere, impianti industriali ad alto impatto ambientale, tutela ambientale e della salute umana. C’è un diritto che tiranneggia l’altro?
R. «La salute umana viene spesso trattata in giurisprudenza come un diritto indegradabile. Ciò significa che ne esiste un nucleo duro che deve essere tutelato a tutta oltranza per ragioni legate alla protezione della dignità umana. Per garantire il diritto alla salute al di là di tale nucleo – tuttavia – è necessario uno Stato sociale che ha i suoi costi. Nel contempo occorrono regole procedimentali amministrative per la localizzazione e l’esercizio delle imprese centrali per la vita economica. La Corte costituzionale insegna che non esistono diritti “tiranni”; in democrazia i valori vengono bilanciati ed il primo bilanciamento spetta sempre al legislatore ed è quanto inevitabilmente dovrà essere fatto dalla Commissione per la redazione della disciplina ambientale».