Corriere del Mezzogiorno – Puglia del 29 novembre 2023, pp. 1-10
di Fabio Modesti
Il Tar Puglia ha stabilito, con la sentenza pubblicata il 24 ottobre scorso, che i comitati per la sua tutela e l’ex consigliere regionale e deputato dei Verdi, il polignanese Mimmo Lomelo, avrebbero dovuto impugnare il provvedimento autorizzativo (Paur) del resort di Serim rilasciato dalla Regione Puglia nel marzo 2019, ma non lo hanno fatto. Hanno invece impugnato l’atto finale del riesame di quel Paur, emesso ad agosto 2022. Quest’ultimo altro non è, secondo il Tar, che un provvedimento di “mera conferma” del Paur 2019 e quindi non impugnabile di per sé. E nulla conta, a leggere la sentenza del Tar, che il Consiglio di Stato abbia invece sospeso, in sede di pronuncia cautelare a giugno scorso, l’efficacia del Paur 2022 ritenendo che esso non fosse una “mera conferma” di quello del 2019 ma il risultato di un profondo riesame a seguito del quale è stata stralciata l’area interessata da una lama (tombata) modificata illecitamente in precedenza. È verosimile che la questione torni al Consiglio di Stato per la definizione della vicenda giudiziaria amministrativa. Ma al di là di questi aspetti, ci sono altre vicende che è opportuno seguire. La principale è il negoziato tra Regione Puglia, Comune di Polignano a Mare e Serim in merito al progetto del resort super lusso in una delle zone paesaggisticamente meno compromesse e naturalisticamente più interessanti di Terra di Bari, negoziato del quale non si conoscono termini ed obiettivi. Si vorrebbe però sapere se sia condivisa tra i negoziatori l’idea che quel lembo residuale di territorio praticamente intonso debba restare così com’è, non ad uso turistico-residenziale ma ad uso pubblico. Un’ultima considerazione riguarda la proposta di legge che il consigliere regionale Stefano Lacatena ha predisposto per recepire le censure della Corte costituzionale alla legge istitutiva dei parchi regionali di Costa Ripagnola e del Mar Piccolo a Taranto (legge regionale n. 30/2020), iscritta all’ordine del giorno della V Commissione del 30 ottobre prossimo. Una norma praticamente inutile perché la sentenza demolitoria della Consulta aveva lasciato, emendata delle parti illegittime, una legge già di per sé “perfetta”. Ma forse il vero nodo che si intende sciogliere è quello di far prevalere la perimetrazione catastale su quella cartografica. Un pasticcio combinato in Aula consiliare nel 2020 con il quale però si è fatto in modo, tra l’altro, che l’area destinata al resort Serim passasse dalla zona 1, a maggiore tutela, a zone 2 e 3 a tutela molto meno stringente che consentono senza dubbio alcuno quell’intervento.