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Natura nei luoghi di Federico II – La lontra a Bosco Incoronata

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La presenza della lontra nel parco regionale pugliese di Bosco dell’Incoronata (Foggia) è stata confermata da una ricerca del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari. Una buona notizia anche per il capoluogo dauno alle prese con una profonda crisi sociale


In copertina, scorcio del fiume Cervaro – foto ©Antonia Cascella

di Fabio Modesti

Nel bosco dell’Incoronata, a Foggia, dove Federico II, Stupor mundi, amava andare a caccia col falcone, forse la lontra europea (Lutra lutra) era presente in quei tempi. Di certo, nonostante la tutela posta per legge dal 1971, la lontra ha subito un tracollo nelle popolazioni della penisola italiana a causa della caccia e della trasformazione degli habitat elettivi. In Puglia, regione con pochi corsi d’acqua perenni, la lontra era un ricordo antico, di quelli che si tramandano con la cultura orale di pescatori, di pastori e di cacciatori. Ma negli ultimi anni la sua presenza sembra in costante incremento anche in luoghi dove non ce lo si aspettava. E così esemplari sono stati “catturati” nelle immagini delle fototrappole anche nel reticolo idrografico del Basentello, ai piedi dell’Alta Murgia, una decina di anni fa. Vi sono video e fotogrammi che documentano come lupi e lontre frequentino gli stessi specchi d’acqua ovviamente per finalità diverse.

Lontre nel reticolo idrografico del Basentello ai piedi dell’altopiano dell’Alta Murgia – foto ©Pino Giglio

In Puglia…

Da almeno tre anni esemplari di lontra sono stati immortalati nel parco naturale regionale di Bosco Incoronata da fototrappole dei ricercatori del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro ed ora i risultati delle ricerche sono stati pubblicati su BORNH, il Bollettino della Società dei naturalisti in Napoli. Gli autori (Lorenzo Gaudiano, Antonia Cascella, Prospero L’Erario e Giuseppe Corriero) scrivono che «dagli anni ’90 del secolo scorso la presenza di lontre era riportata nell’Italia meridionale. Nel 2011 ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha descritto due piccoli ed isolati nuclei: il “nucleo meridionale” che copriva le regioni Calabria, Basilicata, Puglia e Campania, ed il “nucleo molisano” che comprendeva Abruzzo e Molise […]. Nell’attualità, si è avuta recente evidenza della presenza della lontra nel nord Italia e la specie sembra espandere il suo areale nella parte più meridionale della penisola». Fin dal 2007 un crescente numero di segnalazioni di carcasse di lontra e di ritrovamenti di residui fecali indicavano la presenza della specie in Puglia, specialmente nell’area del Tavoliere. Altri segni di presenza erano stati individuati lungo i fiumi Fortore, Candelaro, Carapelle ed Ofanto. Carcasse di lontre investite da automobili erano segnalate nei territori di Manfredonia e del golfo di Taranto.

Frammenti di video da fototrappola con lontra a caccia nel fiume Cervaro – foto @Antonio Cascella

Nel Bosco dell’Incoronata

«Nel 2020 – scrivono i ricercatori dell’Università di Bari – una fototrappola ha catturato l’immagine di un individuo nel parco naturale regionale di Bosco Incoronata». Con lo studio effettuato i ricercatori si sono posti l’obiettivo di confermare la presenza della lontra in quel parco e di caratterizzare il suo status per definire se la specie e occasionalmente oppure stabilmente presente nell’area, visto il suo ruolo rilevante nell’espansione della lontra. «Il parco regionale del Bosco dell’Incoronata – scrivono gli autori – è un piccolo frammento di bosco umido planiziale lungo il fiume Cervaro ed è caratterizzato da foreste a galleria e densa vegetazione ripariale circondata da terreni ad agricoltura intensiva, attività antropiche e strade asfaltate».

Il gruppo di ricerca sulla lontra (da sinistra Prospero L’Erario, Lorenzo Gaudiano e Antonia Cascella)

Le lontre e la capacità di adattamento

I risultati della ricerca, condotta da maggio a novembre 2021 lungo i 5,6 chilometri del Cervaro tutelati dal parco, sono molto interessanti. L’analisi delle 51 fatte (escrementi) di lontra raccolte, ha dimostrato la presenza di almeno due individui e la variabilità della dieta di questa specie nel parco del Bosco dell’Incoronata. Durante l’estate i pochi specchi d’acqua presenti lungo il Cervaro determinano in essi una grande concentrazione di pesci, crostacei ed anfibi. In linea generale l’alimentazione delle lontre dell’Incoronata è composta per l’85% da vertebrati, per il 10% da vertebrati ed invertebrati, per il 2% da invertebrati e per il 3% da altro. «La presenza di questa specie nelle vicinanze di una grande città come Foggia – concludono i ricercatori – potrebbe essere un elemento di rilevante importanza per lo sviluppo di quella città in una prospettiva di sostenibilità ambientale, dimostrando che le attività umane e gli ambienti naturali sono connessi e si supportano vicendevolmente». Ma questo bisogna dirlo ai nuovi amministratori che saranno eletti nel capoluogo dauno, così ricco di storia e di intelligenze ma preda oggi di un profondo degrado.

Questo articolo ha 4 commenti

  1. Maurizio Marrese

    Buongiorno, la lontra è presente nel Bosco Incoronata almeno dal 2015, come testimoniato da articoli, studi, pubblicazioni scientifiche, report N2000 etc. Abbiamo anche svolto il LIFE, nel cui sito viene annunciato il ritrovamento nel 2015.

  2. Lorenzo Gaudiano

    Come già risposto in altre sedi

    1 è facile sfugga alla comunità scientifica una news su un sito Life…..;
    2 …nella stessa news si fa riferimento al Torrente Cervaro (che come ben sai si sviluppa per più di 100 km) e non al Parco Regionale Bosco Incoronata (come riporta il titolo del lavoro);
    3 ancora nella news da te riportata, si citano gli atti del congresso 2014 di Civitella, ovvero “Monitoraggio e aggiornamento della presenza della lontra in Puglia”
    dove si cita l’asta del Cervaro unicamente in premessa, cioè nella caratterizzazione dei bacini pugliesi. Ovviamente tale documento è da noi citato.
    4 anche in Giovacchini S., Marrese M., Loy A. (2018). Good news from the south: filling the gap between two otter populations in Italy il Cervaro (sud)
    viene citato come possibile asta sorgente del Candelaro. Nelle carte del lavoro non è riportata l’area del Parco regionale. Il lavoro ovviamente è da noi citato.
    5 dovresti essere un riferimento in puglia per gli studi su questa specie: mi spiace che nel lavoro ti abbia disturbato la frase “first data” e non abbiano destato un minimo di interesse gli oltre 50 spraint collezionati, i video,
    i dati relativi allo sprainting activity, ai contenuti e alla caratterizzazione dei parametri ambientali di deposizione degli stessi.

    Con l’auspicio di una proficua collaborazione, a presto
    Lorenzo

  3. Maurizio Marrese

    Se non ti va bene un LIFE ove sono stati effettuati studi scientifici e monitoraggi a lungo termine (azioni preparatorie e monitoraggio) non so che dire, ma dovresti almeno consultare con attenzione o sapere che sono state effettuate numerose pubblicazioni nazionali ed internazionali a convegni ed addirittura report scaricabili anche dai siti istituzionali come quello della Regione Puglia, ad esempio se apri i file del della Regione Puglia “DGR_2442_2018_vettoriali_individuazione_Habitat_SpecieVegetali_Animali” troverai la cella positiva dello shape file MED1355PUG del 2015 (occhio alla data), ci hai lavorato anche tu quindi è strano che ti sia sfuggito. Ovviamente ci sono aggiornamenti da allora e la presenza è aumentata notevolmente;

    Se scrivi questo “…nella stessa news si fa riferimento al Torrente Cervaro” probabilmente non conosci bene l’ecologia della lontra, ad ogni modo essendo il LIFE “Bosco Incoronata” e non, ad esempio, “LIFE Bacino del Torrente Cervaro” pare scontato scrivere che è stata rinvenuta nel torrente Cervaro, inteso come torrente (area di progetto), non so se mi spiego, sarebbe pedissequo scrivere “trovata nel bosco incoronata”;

    Gli abstract (ovvero un riassunto) sono sintesi, ed i poster hanno le cartografie, ad ogni modo per ovvia sintesi si parla di corsi d’acqua e non di località come può essere Bosco Incoronata;
    I reticoli della pubblicazione Giovacchini S., Marrese M., Loy A. (2018) sull’area sono positivi in rosso (ovvero presenza), sono ben chiari.

    La mia collaborazione l’avrai sempre (magari!), ti basta anche un messaggio per chiedere info su un sito o una specie che sai benissimo che viene monitorata da 25 anni in Puglia.

    a presto

  4. Lorenzo Gaudiano

    Maurizio questa storia sta prendendo delle tinte penose.

    In tutta franchezza non ho molto altro tempo da dedicarci.

    Lo shape file MED1355PUG (celle 10×10) interseca in soli due punti l’asta del Cervaro: uno alla foce e l’aItro in un angolo del Parco Regionale su una cella che ha centro su un’altra asta.
    Anzi, colgo l’occasione per chiederti se tutte le celle di presenza indicate in quel documento siano realmente occupate da nuclei stabili di lontra, anche perchè nei lavori successivi non sembri considerarlo.

    In Giovacchini S., Marrese M., Loy A. (2018) non vi sono punti rossi che cadono nel Parco Regionale.

    I documenti sono pubblici e consultabili. Da noi tutti citati.

    Mi sfugge, più di ogni altra cosa, il motivo per il quale i tuoi colleghi co-autori mostrano entusiasmo per questo (primissimo) lavoro, mentre tu avversione mista a risentimento .

    Io credo ti sia davvero sfuggito il senso della ricerca e cioè di una raccolta quali-quantitativa di dati, che vanta pochissime (o nulle?) analogie nei 25 anni di monitoraggio in Puglia. O ci sfugge altro?

    Ciao

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