Corriere del Mezzogiorno – Puglia, pp. 1-13
di Fabio Modesti
Le considerazioni di Giuseppe Coco sul Corriere di sabato scorso sulla recente sentenza del Tar Puglia, sezione di Bari, che ha annullato la deliberazione della Giunta regionale di rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica in deroga al Piano paesaggistico (Pptr) per la variante ferroviaria a sud di Bari, meritano alcune riflessioni. La prima è che non si può impedire ad un’amministrazione comunale, nel caso di specie quella di Noicattaro, di costituirsi in giudizio se ritiene di doverlo fare riscontrando illegittimità amministrative che ledono il proprio territorio. E questo non può essere ritenuto sperpero di denaro pubblico. La seconda è che non esiste una procedura semplificata per il rinnovo (che non è proroga) di un’autorizzazione paesaggistica in deroga. Come abbiamo già avuto modo di scrivere sul Corriere del 26 novembre scorso commentando la medesima sentenza, le motivazioni alla base del giudizio di annullamento del Tar riguardano esattamente l’aspetto procedimentale non corretto seguito della Regione. Le procedure previste dal Pptr sono chiare ed in caso di rinnovo dell’autorizzazione scaduta dopo cinque anni, devono essere ripetute. È stato un errore non averlo fatto a cui si sarebbe potuto e si potrebbe rimediare in poco tempo in sede di Giunta regionale, adottando il giusto procedimento, senza perpetuare l’ingaggio giudiziario. Ma così evidentemente non è, visto che è stato presentato appello al Consiglio di Stato con richiesta di sospensiva. La terza riflessione riguarda la funzione dei Piani paesaggistici. È scritta nel Codice del paesaggio e dei beni culturali ed è proprio quella di tutelare, mediante la copianificazione tra Stato e Regione, i lembi di territorio non vituperati. E la procedura di autorizzazione paesaggistica in deroga ai divieti del Pptr serve per superare determinati vincoli per opere pubbliche strategiche. Nessuna tutela aprioristica, quindi, ma necessaria e valutata di volta in volta per modifiche del territorio altrettanto necessarie.