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Perché occorre sciogliere il nodo di Costa Ripagnola

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Corriere del Mezzogiorno – Puglia del 01 luglio 2022, pp. 1, 5

di Fabio Modesti

Il nuovo Sindaco di Polignano a Mare, Vito Carrieri, ritiene che la questione del Parco regionale di Costa Ripagnola sia afferente all’ambito turistico e così nel suo programma elettorale (in formato .pdf non aperto) la affronta. Le proposte di Carrieri sono: tavolo di concertazione con la Regione per adeguare la legge istitutiva del parco alla sentenza della Consulta n. 251/2021 che l’ha cassata per buona parte; istituzione dell’ente di gestione; redazione del piano per il parco. Tutte azioni previste dalla lagge. In aggiunta, non riportato nel programma ma in interviste televisive, la rideterminazione dei confini del parco. Quest’ultima proposta non appare del tutto fuori luogo ma, evidentemente, non poteva trovare spazio nel programma ufficiale per non urtare la suscettibilità di alcuni alleati. Resta il problema del resort nei pagghjari di Ripagnola, in pieno parco, proposto dalla società Serim dell’imprenditore Modesto Scagliusi, presente nelle liste elettorali a sostegno della candidata Sindaco cinquestelle Maria La Ghezza, risultata perdente al ballottaggio con Carrieri. Si sa che a Polignano a Mare le posizioni politiche sono fluide e l’imprenditoria turistica ha un peso soverchiante. Vedremo, quindi, quale sarà la linea politica e di comportamento che vorrà tenere Carrieri. Su tutto, poi, c’è l’esito del procedimento penale, anche nei confronti di Scagliusi, per la realizzazione del resort. Il Gip si pronuncerà sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura barese contro la quale, però, i denuncianti Comitato de I Pastori della Costa e l’ex consigliere regionale dei Verdi Mimmo Lomelo, hanno depositato un’opposizione molto ben motivata. Tuttavia qualcosa bisogna fare per risolvere non tanto e non solo la questione del resort quanto la presenza di aree edificabili nel perimetro del parco per le quali, in realtà, i proprietari ed il Comune hanno giocato, nel tempo, al gatto col topo. Le tasse sulla destinazione dei suoli sono state però pagate ed ora si vorrebbe realizzare. Il Comune si è sempre opposto all’inclusione di questi suoli nel parco fino al pasticcio legislativo degli incongruenti allegati catastali e cartografici alla legge cui il Consiglio regionale si è maldestramente prestato. Che cosa accadrà ora? Verosimilmente si andrà ad un’effettiva ridiscussione dei confini esterni e delle zone del parco, valutando la possibilità di estrapolare le aree interessate da progetti di lottizzazione in essere ed in divenire, così come per alcune aree del Comune di Monopoli. Per quanto riguarda il resort nei pagghjari il Comune, che pure ha avviato procedimenti amministrativi di annullamento in autotutela delle autorizzazioni concesse appellati al Tar Puglia dalla Serim, dovrà sciogliere definitivamente i nodi. E ancor di più li deve sciogliere la Regione Puglia chiamata a produrre l’atto definitivo a seguito di riesame dell’autorizzazione unica rilasciata nel marzo 2019. Atto di cui ancora oggi non si sa nulla, almeno stando ai canali di obbligatoria pubblicità dei provvedimenti.

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