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Aree protette meritevoli di più risorse

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Corriere del Mezzogiorno del 22 febbraio 2022, pp. 1,5

di Fabio Modesti

Il 2022 è un anno di ricorrenza importante per la protezione della natura in Puglia. Compie, infatti, 25 anni la legge regionale sulle aree naturali protette, la n. 19 del 1997. Una legge che ha colmato lacune significative nella politica regionale in materia di tutela del territorio e delle risorse naturali. La legislazione pugliese non era del tutto priva di testi in materia; fino al 1997 erano vigenti la legge n. 50 del 1975 sui parchi naturali attrezzati e la 8 del 1977 per l’istituzione di riserve naturali. La prima ha istituito il solo parco di Porto Selvaggio con una quantità di risorse finanziarie, incredibili per allora (oltre 10 miliardi di lire di fondi FIO), che hanno prodotto la realizzazione di alcune inutili strutture salvo il recupero di una masseria oggi centro visita del parco poi ridenominato Porto Selvaggio e palude del Capitano. La seconda non è mai stata applicata ed è stato un gran peccato perché, per quei tempi, era all’avanguardia. La legge del 1997, che è stata poco o nulla modificata, prevede l’istituzione di 30 aree protette ma ad oggi ne sono istituite 20. Le leggi istitutive delle ultime due, i parchi regionali di Costa Ripagnola e di Mar Piccolo, sono state per gran parte annullate dalla Corte costituzionale alla fine dello scorso anno. Nella sesta legislatura (1995-2000) a guida centro-destra con presidente Salvatore Distaso, nel 1997 è stata approvata la legge regionale n. 19 per l’istituzione e la gestione delle aree protette in Puglia, la c.d. “legge madre”. Ma è anche stata data l’intesa per l’istituzione del Parco Nazionale del Gargano (1995) e quella per l’istituzione dell’area marina protetta di Porto Cesareo (1997). Inoltre è stato avviato e completato il censimento dei Siti Natura 2000 (1996) trasmesso alla Commissione UE tra i primi in Italia. Nella settima legislatura (2000-2005) si è cominciato a strutturare gli uffici, prima inesistenti, per occuparsi di protezione della natura e di assistenza tecnico-amministrativa alle autorità di gestione delle aree. Si è integrata la legge regionale n. 19/1997 con l’area di lama Belvedere a Monopoli (2001) e sono state istituite le prime sei aree protette regionali (2002). Sono stati anche riclassificati i vecchi parchi di Porto Selvaggio e Lama Balice (2004). Sempre nel corso della settima legislatura è stata data l’intesa per l’istituzione del parco nazionale dell’Alta Murgia (2004). L’ottava legislatura (2005-2010), la prima con presidente Nichi Vendola, ha sfornato dodici leggi istitutive di aree protette regionali ed una di revisione dei confini del parco dell’Ofanto. Poca o nulla attenzione è stata posta alla gestione di queste aree che in molti casi sono ancora prive di guida. La nona legislatura (2010-2015) ha prodotto soltanto tre leggi tutte di revisione in pejus delle leggi istitutive dei parchi dell’Ofanto, della Terra delle Gravine nel tarantino e del Bosco Incoronata a Foggia. La decima ed attuale legislatura ha prodotto due leggi in materia e solo una delle quali di segno positivo, quella che ha inserito il Mar Piccolo di Taranto tra le aree da proteggere (2019). L’altra (2017) ha ancora una volta modificato la legge istitutiva del martoriato Parco della Terra delle Gravine, ancora una volta in pejus.

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