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Infrastrutture e cittadini da coinvolgere

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Corriere del Mezzogiorno del 29 gennaio 2022

di Fabio Modesti

Nel sostanziale silenzio mediatico, in Puglia ci si cimenta con un’importante procedura di coinvolgimento delle popolazioni per la realizzazione di un progetto infrastrutturale. Si tratta del potenziamento della viabilità sul Gargano collegando la strada a scorrimento veloce che va dal casello autostradale di Poggio Imperiale a Vico del Gargano, con la strada statale 89 che oggi arriva fino a Mattinata. La procedura avviata da ANAS è il “dibattito pubblico” introdotto nel nostro ordinamento dal Codice degli appalti nel 2016. Il dibattito pubblico, mutuato da quello francese già ben consolidato, è attivabile dalle amministrazioni titolari di opere pubbliche particolarmente rilevanti. Sul Gargano si è cominciato il 19 gennaio scorso a Vico del Gargano e si andrà avanti con altri tre incontri pubblici il 26 gennaio a Peschici, il 2 febbraio a Vieste ed il 9 febbraio a Mattinata. Quel che si vuole, insomma, è che i cittadini, organizzati o meno, esprimano pareri informati. Sul sito web https://www.dibattitopubblicogarganica.it/ sono descritte le modalità di partecipazione. Eppure, a ben guardare, le informazioni fornite da ANAS sono piuttosto scarne. Intanto perché la cartografia utilizzata per rappresentare i tronchi di intervento e le alternative di tracciato sono “mute”, cioè senza alcuna informazione topografica ed ambientale. Ne consegue, ad esempio, che per il tratto più problematico, quello da Vieste a Mattinata, non si dice che esso attraverserebbe la zona 1 a maggiore tutela del Parco Nazionale del Gargano dove le attuali norme non consentono la realizzazione di nuovi tracciati stradali. Ed anche le motivazioni poste a base del progetto, del valore di oltre 850 milioni di euro, sembrano non essere particolarmente solide. Una di queste punta sulla necessità dell’opera per lo sviluppo del turismo. Ma il Gargano non è un’area di transito, è una meta turistica per scelta. E la stessa ANAS, sempre per il tracciato da Vieste a Mattinata, afferma che per questo tronco si potrebbero ipotizzare«solo interventi mirati a migliorare la sicurezza stradale e la percorrenza su una delle due viabilità esistenti nel tratto compreso tra Vieste e Mattinata: la SS 89 (strada interna) oppure le SP 53 e SP 54 (strada di costa)». In ogni caso, il dibattito pubblico è un utile strumento di avvicinamento del “palazzo” ai cittadini a patto che le informazioni siano complete e corrette. Uno strumento che potrebbe essere utilizzato molto più frequentemente. Ad esempio, nel capoluogo di regione, per coinvolgere la cittadinanza nei progetti di cittadella della giustizia e del nuovo porto turistico, avulsi da qualsiasi procedura di pianificazione e quindi di partecipazione pubblica. E così dovrebbe essere anche per il riavvio del contratto istituzionale di sviluppo del Salento, annunciato dal ministro per il Sud, Mara Carfagna, a suo dire tutto orientato verso i 200 chilometri di costa da Fasano a Castrignano del Capo «per definire un paradiso ambientale e paesaggistico finalmente fruibile ed attrezzato» (sic!). Con il rinnovato rischio che i Comuni “riciclino” vecchi progetti tenuti nei cassetti per decenni, lontani dalle esigenze di quelle popolazioni e di quel paradiso (in gran parte perduto).

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