da The Economist – 12 dicembre 2017
L’America del Sud e l’Africa sub-sahariana stanno vivendo la deforestazione, ma in Europa è una storia molto diversa.
In Grecia ed in Italia la crescita della superficie forestale, dal 1990 ad oggi, è passata dal 26% al 32%.
Le foreste, in paesi come il Brasile e il Congo, godono di molta attenzione da parte degli ambientalisti ed è facile capire perché. L’America del Sud e l’Africa sub-sahariana stanno sperimentando la deforestazione su vasta scala: ogni anno si perdono quasi 5 milioni di ettari.
Paesaggio del nord del Portogallo, ai confini con la Spagna. Sullo sfondo, una piantagione di eucalipti. |
Ma le foreste stanno cambiando anche nei ricchi Paesi occidentali. Stanno diventando più grandi, sia nel senso che occupano più terra sia nel senso che gli alberi sono più grandi. Cosa sta succedendo?
Le foreste si stanno diffondendo in quasi tutti i Paesi occidentali, con la crescita più rapida in luoghi che storicamente avevano scarsa copertura forestale. Nel 1990 il 28% della Spagna era boscoso; ora la percentuale è del 37%. In Grecia ed in Italia la crescita è passata dal 26% al 32% nello stesso periodo. Le foreste stanno gradualmente prendendo più terra in America ed in Australia. Forse la cosa più sorprendente è la tendenza in Irlanda. Circa l’1% di quel paese era coperto da foreste quando divenne indipendente nel 1922. Ora le foreste coprono l’11% del territorio e il governo vuole spingere la percentuale al 18% entro il 2040.
Le foreste si stanno diffondendo in quasi tutti i Paesi occidentali, con la crescita più rapida in luoghi che storicamente avevano scarsa copertura forestale. Nel 1990 il 28% della Spagna era boscoso; ora la percentuale è del 37%. In Grecia ed in Italia la crescita è passata dal 26% al 32% nello stesso periodo. Le foreste stanno gradualmente prendendo più terra in America ed in Australia. Forse la cosa più sorprendente è la tendenza in Irlanda. Circa l’1% di quel paese era coperto da foreste quando divenne indipendente nel 1922. Ora le foreste coprono l’11% del territorio e il governo vuole spingere la percentuale al 18% entro il 2040.
Due cause su tutte sono alla base di questa crescita. Il primo è l’abbandono dei terreni agricoli, specialmente in luoghi ad altidudine elevata e riarsi, dove nulla cresce adeguatamente bene. Laddove gli uomini rinunciano a ricavare reddito da olive o da pecore, lì gli alberi semplicemente si insediano.
L'”inverdimento” dell’Occidente non delizia tutti. Gli agricoltori lamentano che le piantagioni di alberi generosamente sovvenzionate sono state dismesse (ricevono anche sussidi per l’agricoltura, ma quelli per piantare alberi sono particolarmente generosi).
Il secondo è composto da politica e sussidio economico. I governi hanno protetto e promosso le foreste per diversi motivi che vanno dalla necessità legname per la costruzioni di navi da guerra in legno al desiderio di promuovere la costruzione di case suburbane. Sempre più spesso accolgono le foreste perché consentono la cattura e lo stocccaggio di carbonio. Le giustificazioni cambiano; il desiderio di più alberi rimane costante.
L'”inverdimento” dell’Occidente non delizia tutti. Gli agricoltori lamentano che le piantagioni di alberi generosamente sovvenzionate sono state dismesse (ricevono anche sussidi per l’agricoltura, ma quelli per la piantagione di alberi sono particolarmente generosi). Zone estese di Spagna e Portogallo sono afflitte da terribili incendi boschivi. Questi bruciano particolarmente violenti nelle aree con piantagioni di eucalipto, una specie di importazione australiana piantata per la sua polpa utile alle cartiere, ma che poi si è diffusa da sola. Altri semplicemente non amano l’aspetto delle foreste di conifere piantate in file ordinate. Dovranno abituarsi agli alberi, comunque. La crescita delle foreste occidentali sembra quasi altrettanto inesorabile della deforestazione altrove.
L'”inverdimento” dell’Occidente non delizia tutti. Gli agricoltori lamentano che le piantagioni di alberi generosamente sovvenzionate sono state dismesse (ricevono anche sussidi per l’agricoltura, ma quelli per la piantagione di alberi sono particolarmente generosi). Zone estese di Spagna e Portogallo sono afflitte da terribili incendi boschivi. Questi bruciano particolarmente violenti nelle aree con piantagioni di eucalipto, una specie di importazione australiana piantata per la sua polpa utile alle cartiere, ma che poi si è diffusa da sola. Altri semplicemente non amano l’aspetto delle foreste di conifere piantate in file ordinate. Dovranno abituarsi agli alberi, comunque. La crescita delle foreste occidentali sembra quasi altrettanto inesorabile della deforestazione altrove.