The big chill – Il grande freddo
In Italia bracconieri scatenati
Il WWF chiede di sospendere la caccia in tutta Italia: gli animali sono stremati da gelo e neve. Il lago di Lesina, nel Parco Nazionale del Gargano, preso di mira. La Regione Puglia si è limitata a vietare la caccia alla sola beccaccia per qualche giorno nella prima settimana di gennaio.
Bracconieri scatenati in queste ore, con la fauna già provata da temperature rigide e la neve che ne ostacola la ricerca di cibo. Grazie alla segnalazione di un attivista arriva la notizia di un carniere di almeno 24 beccacce lungo il torrente Mussino, affluente del Tevere in Umbria, mentre la normativa consente un massimo di 3 capi abbattibili al giorno da ogni singolo cacciatore, e 20 nell’intera stagione. Le beccacce, a causa del freddo e della abbondante neve caduta negli ultimi giorni, assumono spesso comportamenti anomali: si concentrano lungo i corsi d’acqua, cercano cibo in pieno giorno e allo scoperto anziché in bosco, dimora abituale. Divengono così facile preda di bracconieri senza scrupoli: è così che vanno definiti soggetti che compiono questi autentici massacri.
Oca collorosso (Branta ruficollis) |
Un’altra triste notizia arriva dal Lago di Lesina, in Puglia, area dove si stanno purtroppo concentrando spesso episodi di bracconaggio: un fotografo naturalista ha osservato un gruppo di cacciatori che ritornavano alle macchine dopo aver abbattuto un esemplare della rarissima Oca collorosso. La notizia è rapidamente circolata in rete e diffusa dagli esperti birdwatchers di EBN Italia.
L’oca collorosso è originaria della Siberia e pochissimi esemplari raggiungono l’area mediterranea negli inverni più rigidi. La popolazione mondiale è stimata in soli 50.000 esemplari circa: si tratta di uno degli anatidi più minacciati del pianeta.
Infine, mercoledì 11 gennaio sono stati sorpresi alcuni cacciatori appostati alla caccia al cinghiale all’interno della riserva naturale e Oasi WWF di Bosco Rocconi, nella Maremma interna (GR). L’operazione ha avuto esito positivo anche grazie alla segnalazione di altri cacciatori locali, che non si sono riconosciuti nei loro colleghi. Nei giorni scorsi il WWF aveva più volte denunciato una situazione intollerabile, che mette a rischio anche l’incolumità delle famiglie in visita all’Oasi. Più di una volta infatti, i visitatori si sono trovati circondati da cinghiali feriti, rincorsi da mute di cani, con il rischio di essere travolti.
“Il WWF chiede che in questa situazione di emergenza, con il Centro-Sud interessato dalla neve (e una nuova perturbazione in arrivo), la sospensione della caccia al fine di tutelare gli animali selvatici in un momento particolarmente difficile per la loro sopravvivenza”.